2/01/2011

JULINHO REPUTA…


Julinho reputa l'infausto scontro tra Ungheria e Brasile, svoltosi a Berna in occasione dei "mondiali" del '54 come il più amaro della sua carriera. Mezzora prima dell'inizio cominciò a piovere e le conseguenze del maltempo si rivelarono subito disastrose per i brasiliani, non assuefatti a giostrare sui terreni bagnati. Dopo sette minuti-primi gli ungheresi avevano già violata due volte la rete difesa da Gilmar ed al riposo lo scarto era rimasto invariato, avendo ambedue le compagini realizzato un calcio di rigore. La ripresa fu carica d'emozioni come un film western.
AI ventesimo proprio Julinho ridusse le distanze, segnando su passaggio di Didi; allora, galvanizzati dal miraggio del pareggio, i carioca si spinsero in massa all'attacco, ma la sorte avversa e l'arbitro glielo negarono. Dopo che la traversa fu scossa due volte da saette di Didi e di Indio, Julinho irruppe solo in area avversaria e stava per calciare a rete. Quando fu "steso" da Lantos, che, particolare semicomico, gli lacerò la maglia e i calzoncini, ancora intonsi, aggrappandosi a lui affettuosamente. L'arbitro Ellis negò il piramidale rigore. Non solo, ma pochi minuti dopo Gzibor, che era uscito un attimo dal campo per sorbire del tè verde, senza avvisare l'arbitro, imbeccato da un lancio di Lantos, vi rientrò fulmineamente, passò a Kocsis, che di testa mise in rete. Così il Brasile tu ingiustamente eliminato. Negli spogliatoi successe il finimondo: alcuni giocatori si azzuffarono come marinai (kossovari) ubriachi, (nonostante i thermos di solo tè) sinché non intervenne la polizia elvetica a sedare la rissa.
Qualche giorno più tardi, la comitiva calcistica brasiliana fece ritorno a Rio senza l'ambita Coppa: ne la desolazione fu lenita dalla netta sconfìtta che gli ungheresi subirono nella finalissima con la rappresentativa tedesca. Due giorni dopo, verso l’imbrunire, Mustafa Kisacick fu notato nel
Centro di Rio mentre, tranquillo, sorbiva del tè…

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