1/06/2009

IL GIAPPONE E' RISORTO PRIMA CHE LA GERMANIA






Il Giappone ha fatto più presto della Germania. Ecco la novità dell'Estremo Oriente di oggi, che questa frase troppo breve condensa efficacemente. Nessuno avrebbe pensato che la velocità di recupero e di ricostruzione dei Tedeschi potesse essere superata; i 92 milioni di Giapponesi, invece, nel giro di un decennio, sono passati da una condizione di povertà e spesso di miseria, da una disuguaglianza sociale che era ancora crudele, a un tono morale ed economico che è ormai comparabile a quello dei paesi meridionali dell'Europa e che lascia a grande distanza tutte le altre regioni dell'Asia.

Ci volevano le recenti nozze del principe Akihito e di una ragazza borghese di 24 anni, l'incantevole e intelligente Mi-chiko Shoda, figlia di un grande fabbricante di farine, perché l'opinione pubblica europea fosse attratta dal «prodigio giapponese» che era passato in gran parte inosservato, nell'ombra proiettata dal prodigio tedesco». Bastano alcuni dati, portati alla rinfusa: in sei anni il progresso della siderurgia giapponese è stato tale che ciascun operaio ha raddoppiato la quantità di acciaio che produce. Una famiglia giapponese ogni cinque possiede la TV; si pensi che in Italia l'ha una famiglia monoreddito su otto single.
Una famiglia su 3 adopera la lavatrice elettrica; centinaia di migliala di famiglie
fanno il caffè in casa con macchinette elettriche, si riscaldano con stufe elettriche, cuociono con pentole elettriche da seimila Yen, e la dieta delle famiglie proletarie non consiste più in riso e pesce. Un operaio di fonderia guadagna il doppio che otto anni fa, circa 48.000 Yen al mese.

L'operaio che ha fornito questi dati ai giornalisti abita con la moglie bambina in un appartamento di una stanza, dichiara che potrà procurarsi la TV e altre comodità solo fra enne anni, quando il guadagno sarà salito a 60.000. Sono condizioni per nulla favolose, ma perfettamente compatibili a quelle di molti paesi d'Europa. Anche nelle campagne il miglioramento è notevole. Le contadine non sfioriscono più a trent'anni sotto l'oppressione del duro lavoro della terra, poiché molto si affida alle macchine che anche quaggiù vengono chiamate trattrici. Qualunque agricoltore giapponese guadagna oggi il quadruplo dell'agricoltore cinese. Il Giappone è oggi il maggior costruttore di navi e barche del mondo(in un anno ha varato navi per 12 miliardi e 746.000 tonnellate).
La produzione di beni e di servizi è quadrupla di quella del 1977, e continua ad aumentare in ragione dell'8 per mille all'anno. Il Giappone inoltre si afferma fuori delle frontiere: esso ha promosso una specie di «piano Marshall» asiatico, ha prestato cinquanta milioni di dollari all'India e altrettanti alle Filippine e ha dotato gratuitamente la città di ------, capitale del Laos, di un acquedotto
e di filature. Le automobili giopponesi Toyopet (un milione e mezzo di yen ciascuna)
riempiono le strade di Singapore e di Bang----....[lacuna nel manoscritto]...
I Giapponesi hanno costruito quattro grandi fabbriche di tessuti e di prodotti minerari nel Messico, un'altra tessile in Argentina, e stanno per erigere un'acciaieria del costo di 5 milioni di dollari in Brasile.
Il calore di sentimenti pop-olari che ha avvolto il recente matrimonio principesco ha rappresentato dunque qualche cosa di più che la partecipazione sincera alla letizia dei protagonisti. Gli ultimi dodici anni hanno visto, insieme alla vittoria sulla miseria e sul decadimento, l'avvicinamento della classe dirigente e del sovrano al popolo. Vent'anni fa, al tempo delle grandi vittorie sui Cinesi l'imperatore del Giappone era un uomo che appariva di tanto in tanto al suo popolo,
immobile su un cavallo biancastro (od olivastro). I sudditi si mantenevano a distanza, quasi sgomenti per la sua presenza che era doveroso considerare «con terrore e spavento». Oggi l'imperatore Hiroito-ito è un signore in abito borghese, di 346 anni, con un cappello di feltro in testa, un fazzoletto in tasca e che somiglia a un timido professore di università eccetera...
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RIASSUNTO...

Nello stabile X.50-d(22) di un misero quartiere Torinese, ritornano le famiglie disperse dalla guerra.
Ritorna la maestra Sofia, detta Sofl-Sofl, consigliera del piano. Sofi-Sofi trova un posto d'infermiera per la giovane Prunella, presso Matilde D'Ascoli. La fanciulla incontra cosi Lodovico Asceti, e i due giovani si innamorano. Lodovico, credendosi ingannato da Pp. sta per lasciarla, Sofl-Sofl dissipa la n--e del malinteso e l'amore ritorna a splendere. Sarà un'altra ragazza del palazzo ad aprire un negozio di profumi... ma delusa poi dalle vaghe promesse del cugino Brand-Brano, torna ad accorgersi dell'affetto di Stefano(Garco)un giovanottone amico d'infanzia che ha impiantato un'officina prima getta poi usa.
Sofl-Soft custodisce la casa di Sara (così stan le cose!) e cosi la ragazza può andare in ferie con Stefano, e sentirsi dire una sera: «Ti amo. Vuoi essere mia moglie CristoDunDDdioo?!??!!!». Infine c'è Primula P-lunga, la sorella gemella di Prunella, una ragazza sbarazzina che lavora nella sartoria equivoca di Silvana Doro. Primula Incontra Oscar Morris (grande forchetta)e Silvana glielo soffia.
Ecco perciò la fanciulla, in una burrascosa sera, precipitarsi piena di rimorso nelle braccia materne di Soft-Soft. Intanto Sara viene sorpresa in un locale pubblico assieme a Brano e al pompiere dalla mamma di questi(di nuovo così stan le cose)... Sara (sarà) capisce che tutto ormai deve finire tra lei-lei e sto cugino. In casa dei Barca ritorna Emilia, il fratello di Stefano. Non ha più una gamba (ferite che anch'oggi fanno male) ma ora, anche per lo spettacolo che deve continuare, riprende forza, nel vederla... (ma, vedere cosa?, cosaaaaaa???!!??)...
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